domenica 30 agosto 2015

Neppure i vegani/fruttariani sono dei santi!

Agricoltura assassina: Quando anche i cibi di origine vegetale uccidono



Uno degli argomenti a favore delle diete vegetariane e vegane, e´ principalmente quello etico.
Conosco moltissime persone che asseriscono di essere vegan  non perche´ faccia particolarmente bene alla salute, bensí per il motivo etico/religioso del "non uccidere".

Anch´io caddi vittima di tale inganno, seppur professando un regime alimentare ancor piú selettivo (fruttarismo) e condannando il consumo di cereali e verdure.

A quei tempi infatti - a causa della mia totale inesperienza nel coltivare "cibo" (inteso come frutta e verdura) e del mio forte idealismo, credetti che bastasse avere un pezzo di terra qualunque (quindi senza contare le condizioni del suolo) , dei semi ricavati dai resti dei frutti acquistati nei supermercati (la stragrande maggioranza dei quali, ibridi sterili) e un poco di lavoro fisico iniziale (semina) per cominciare a piantare un piccolo paradiso fruttariano, che nel giro di qualche anno, (mi) avrebbe liberato l´uomo dalle grinfie del sistema capitalistico.

Beata ignoranza/innocenza!

Alcuni anni viaggiando e lavorando in piantagioni di cacao/banane e altri frutti, mi hanno aperto gli occhi su cosa significa "coltivare" e quanto sforzo (fisico ed economico) va investito prima di poter assaporare delle primizie.

E spesso accade pure che queste primizie tardino a venire oppure non siano soddisfacenti nel gusto/dimensione e rendimento che ci saremmo aspettati..

Questo perché - sebbene l´uomo abbia cercato al massimo di prevedere i risultati finali affinché i suoi sforzi non siano vani - la Natura con le sue molteplici varianti imprevedibili, tenta di ricordarci che questo Mondo non e´stato creato PER l´uomo, affinché egli lo controlli e manipoli come meglio crede, bensí affinché tutte le sue creature (compresi altri fenomeni) sperimentino le proprie vite in maniera spontanea, inevitabilmente in armonia con le altre.

Probabilmente non e´nella nostra natura umana di comprendere appieno tutti questi cicli, per questo dovremo limitarci a fare meno danni possibili e a restare umili ma vigili nell´animo.

(Nel prossimo post, analizzeremo piu´approfonditamente il  concetto del male minore e delle possibili soluzioni al problema).

Stanno uscendo sempre piú risultati di statistiche riguardo il numero di animali/insetti uccisi prima/durante e dopo le pratiche agricole che ci consentono di mangiare frutta, verdura e cereali che nel caso dei vegetariani/vegan/fruttariani rappresentano l´unica fonte di sostentamento.

Animali sensibili ed intelligenti come ratti, uccelli, piccoli mammiferi e rettili - senza contare i minuscoli insetti - vengono uccisi o allontanati dal loro habitat a causa del nostro umano bisogno di cibarci di determinati piante che naturalmente, NON si trovano in Natura ma sono frutto di una selezione tutta umana, a cui viene riservato un posto speciale, proprio come i posti speciali riservati agli invalidi sui treni/autobus etc..

Inoltre, per mantenere in vita queste piante quasi "aliene" che fanno gola a tante creaturine dei campi perche´dolci e succulente rispetto ai loro progenitori selvatici, tonnellate di pesticidi/fertilizzanti vengono impiegati per massimizzare profitti.

L´unica creatura che trae vantaggio da tutta questa distruzione ed inquinamento, e´ l´uomo-agricoltore.

Anche Gaia (il pianeta, il suolo) ne risente, diventando di anno in anno piú arido e sterile.

Non esiste dieta inventata dall´uomo, che preveda qualsiasi pratica agricola sconosciuta alla logica della Natura che sia cruelty free.

Bisogna che la gente cominci ad aprire gli occhi foderati da foglie di cavolo e a rendersi conto dei limiti della propria natura, invece di riempirsi l´ego con fandonie circa la sostenibilitá e l´eticita´della propria dieta..

I vegetariani/vegani/fruttariani (crudisti e non) sembra che vedano solamente mucche, galline, maiali, agnelli capre, pecore e pesci davanti ai loro occhi, ovvero l´ovvietá della crudeltá dovuta all´allevamento di massa dimenticandosi di voltare lo sguardo verso le piú ampie vedute dei numerosi campi e frutteti dove ogni giorno il macello di creature non destinate ai banchi dei supermercati, viene portato avanti dalla fredda macchina dell´industria agricola che da circa 10000 anni deve far fronte ai (falsi) bisogni di una sempre crescente popolazione che recentemente nella storia, si e´addirittura presa il lusso di inventarsi una maniera tutta artificiale di vivere e cibarsi.