giovedì 10 giugno 2010

Frutta acida: l'esperienza diretta di un fruttariano

Questo che segue è - a mio avviso - un preziosissimo documento  che arriva direttamente da un fruttariano il quale ha deciso di fare chiarezza sull'attuale situazione in merito al discorso "frutta acida" ampliatosi esponenzialmente in questi ultimi tempi e specialmente negli ultimi giorni dopo che il dottor Valdo Vaccaro - rientrato in Italia dopo un suo viaggio all'estero - ha trattato nel suo blog per rispondere ai quesiti di alcune persone che chiedevano delucidazioni circa le proprietà benefiche degli agrumi, messe in discussione fortemente nel recente ciclo di conferenze sul fruttarismo tenutesi alla sede dell'AVA di Roma da parte di Andrea Fruttariano.

Buona lettura

Un chiarimento definitivo sulla frutta acida

Ciao Valdo, sono Salvo dalla Sicilia, finalmente parto per Roma è cercherò di dare una svolta alla mia vita, essendo fruttariano 100% dalla fine del 2009 volevo un attimo chiarire e conciliare l’opinione discordante che si è venuta a creare riguardo alcuni temi sulla frutta acida.
Noi fruttariani ci auguriamo che tutto il mondo a breve abbracci il veganismo crudista considerato da noi come obbiettivo minimo indispensabile per il miglioramento delle proprie condizioni fisiche, del pianeta, dell’economia e di tutto ciò che da questa alimentazione certamente ne deriva. Perché sappiamo che dall’alimentazione scaturisce tutto e poco importa se adesso qualcuno mi accuserà di ortoressia.


La perfezione è Natura

Riporto una tua bellissima frase dal libro alimentazione naturale :“L’obbiettivo che tutti noi dobbiamo cercare sempre e soltanto è la perfezione ”
Quindi ognuno fa quel che puo’ , arriva dove si sente di arrivare ponendosi come obbiettivo minimo il veganismo, se poi si arriva al veganismo-crudista, al crudista-fruttariano o il fruttariano simbiotico si è semplicemente riusciti a scalare la cosiddetta scala dell’evoluzione alimentare proposta da Renè Andreani è si è riusciti a raggiungere un alto livello di perfezione che non considero ossessivo se si ci arriva a cuor leggero, senza sentirlo come un peso.
E aggiungo che la perfezione è natura.

Si parla poco di fruttarismo puro

Qualche fruttariano sembra offeso dal fatto che si dice che l’uomo è fruttariano, ma poi si propone una dieta vegana-crudista, senza nemmeno citare che una dieta fruttariana è il traguardo a cui ognuno dovrebbe aspirare. Bisognerebbe parlarne un po’ di più, se poi dopo si vuole promuovere una dieta che faccia da compromesso tra quella che è la vecchia tradizionale cucina insana dieta onnivora ed il fruttarismo rurale e puro degli uomini primitivi come il crudismo che ben venga, in modo che queste persone sappiano che il crudismo non è il massimo della dieta , ma è stato creato per chi ama cucinare , mantenere certe tradizioni a tavola mangiando sano e vivere certamente a lungo esente quasi totalmente da malattie.
In modo che tali persone sappiano e possano scegliere se accettare il compromesso che il crudismo mette a disposizione per chi ama le tradizioni o la perfezione fruttariana libera della schiavitù della cucina e da tutto il resto. Fruttarismo puro che prevede poi soltanto frutta fresca in continua analisi attraverso le sperimentazione diretta. Ribadisco che ammiro i crudisti e i fruttariani in tutte le loro forme, ognuno di loro ha raggiunto un obbiettivo formidabile magari con tanto sacrificio , quindi giustamente quando sentono parlare di fruttariani come loro che però hanno come obbiettivo una perfezione superiore, che si chiedono quali sono i frutti più indicati per l’alimentazione umana e che funzione hanno, reagiscono di stizza, come se stessimo sminuendo i risultati da loro raggiunti.


Il monotrofismo come traguardo assoluto della dieta fruttariana

La mia ricerca affonda le sue basi sul monotrofismo anche se si tratta di un qualcosa che deve ancora essere sviluppato ulteriormente. Un monotrofismo inteso come alimentarsi di un solo frutto a pasto o al giorno, o settimana o per una stagione a seconda del tipo di ricerca che vogliamo portare avanti.
Qualsiasi forma di monotrofismo prolungato oltre una stagione non può essere scientifico poiché un frutto in genere non esiste per tutto l’anno.
Il monotrofismo come traguardo assoluto della dieta fruttariana, quel monotrofismo praticato da ogni animale, quel monotrofismo di cui lei parla quando asserisce che ogni cibo ha bisogno di un ambiente specifico nello stomaco per essere digerito al meglio.

Questione frutta acida

Per la questione della frutta acida, qui sta succedendo la stessa cosa tra onnivori e vegani; chi è indietro nella scala alimentare si sente minacciato e oltraggiato nel proprio stile alimentare ,come quando ad un onnivoro viene detto che la carne fa male . Il discorso per fortuna non chiama in causa cadaveri, ma una perfezione fruttariana che ha l’intento di capire quali sono i frutti più indicati per l’uomo.
Qualcuno ha espresso male o in maniera drastica le ricerche che portiamo avanti con sperimentazione diretta e testimonianze di chi ha già provato.
Mi propongo di portare umilmente la mia testimonianza di fruttariano al 100% acquisita in parte direttamente sul campo della vita ed in parte grazie a materiale reperibile in rete, libri vari ecc, cercando di unificare il tutto per poter giungere finalmente quanto più vicino alla verità (intesa qui come “naturalità”) in pace e tranquillità con me stesso e gli altri.
Sperimentazione personale

Personalmente anch’io ho provato incredulità sulla frutta acida,quindi ho provato la mia sperimentazione diretta su tali frutti , ma la ripeterò quando avrò sulle spalle più anni di dieta fruttariana al 100%, per assicurarmi che tale ricerca in passato non sia stata corrotta da un corpo ancora non perfettamente disintossicato .


La frutta acida non regge il monotrofismo

Ho visto che una monodieta di mele , pere , meloni, pesce , albicocche , portata avanti anche per settimane e senza limiti di quantità non dà alcun sintomo.
Quando invece ho provato i limoni non ho retto 2 giorni, non riuscivo a ingerire le giuste quantità per soddisfare il fabbisogno calorico, perchè 100gr di limoni contengono appena 11 calorie contro una media-frutta di 40-50cal.
Dovevo quindi ingerire 4 volte la quantità di un normale frutto ma non riuscivo neanche a mangiarne la metà.
Le reazioni fisiche con i limoni sono state un immediato affossamento delle guance o degli occhi, come se mi avessero asciugato. Il sudore le prime volte mi usciva dai capelli ed un prurito in testa mi turbava per alcuni istanti, questo sintomo svani presto, notavo comunque che lo stomaco ne traeva beneficio, sentendolo asciutto senza quella sensazione di succhi gastrici che qualche frutto lascia .
Però la bocca a fine serata risultava fortemente danneggiata dal succo , forti lacerazioni apparivano nel palato e sulla lingua.

Frutta acida a scopo terapeutico

Continuai per altri 3 giorni facendo però solo la mattinata di limoni , e il pomeriggio mi rifacevo con le banane, la mia bocca aveva così il tempo di riposare e potevo così soddisfare il fabbisogno calorico.
Negli ultimi giorni notai tanta stanchezza, e cominciai a sanguinare dal naso traendo la conclusione che tale frutto non è un frutto alimentare ma un frutto a scopo curativo e siccome tutti sappiamo che una medicina anche naturale se viene abusata porta a delle controindicazioni, un limone mi aveva curato, ma più giorni a limoni mi avevano danneggiato.
tale frutto ci fornisce abbastanza dati per dire che dato il suo scarso apporto calorico , data la sua asprezza, dato che è dimostrato che sia un potente antisettico, rinfrescante, stimolante del sistema immunitario, un efficace battericida, febbrifugo, diuretico, disintossicante, tonico del sistema cardiaco e nervoso è inoltre un antiacido gastrico, previene la gotta, è antisclerotico, abbassa la pressione sanguigna, è un buon fluidificante del sangue. Non ci sono dubbi che la natura abbia fatto tale frutto a scopo curativo e non nutrizionale.
Stesso discorso vale per il cedro e i kiwi.
La monodieta con questi frutti è andata quasi allo stesso modo.

Un fruttariano integralista

Personalmente quando mangio un frutto considero polpa e buccia
Negli agrumi, polpa-buccia-scorza
Quindi nel mio modo di vivere il fruttarismo considero necessario alimentarsi dell’intero frutto,
poco importa se esso è ananas,melone,arancia, limone.
Sono un sostenitore dell'integrale a tutti i costi, di quelli che non buttano via nulla (per coerenza dovrei mandare giu la buccia dell’anguria , ma diffido dei frutti così grossi, concedendomi solo meloni e qulache ananas) Per essere considerata una protezione, per essere considerato uno scartola fibra contenuta nella scorza d’arancia, regola l'assorbimento degli zuccheri, dei grassi e delle proteine evitando il diabete, l'arteriosclerosi, e favorisce il transito intestinale riducendo i fenomeni putrefattivi. Poi il sapore amaro serve proprio per non eccedere in tale frutto.

La buccia sazia mentalmente

Ormai vedo la creazione in maniera perfetta, quando si mangiano le bucce o la scorza ci si sazia nel cervello prima di scoppiare nello stomaco,mentre senza buccia ad esempio potrei mangiare 5 meloni , ma non più di uno con la scorza.
Eccezion fatta per le banane che quando mature si aprono o si rompono dalla gambetta aprendosi.
A pensarci bene se provo per un attimo a pensare di non avere coltelli sottomano e se riesco a decondizionarmi dalle usanze, la buccia mi piace pure.

L’arancia è un ottimo alimento. Le si attribuiscono numerose proprietà salutari: nutritiva, vitaminizzante, mineralizzante, tonica, disintossicante, digestiva, venotonica, antiemorragica, lassativa, ringiovanente cellulare, febbrifuga (scorza).
Anche le arance appartenente alla famiglia agrumi secondo me vanno considerate più come frutto curativo che alimentare . Mangiandone pure la scorza arrivo a 3-4 arance e mi sazio alla grande , mentre mangiando soltanto la parte cosidetta edibile seguendo l’istinto di sazietà, potrei mangiarne 2 kg per volta , provocando un appesantimento eccessivo dello stomaco e un riacutizzarsi della fame a breve tempo. Forse proprio per l’impatto glicemico causata dall’assenza della buccia.


Frutta acida che cura, frutta acida da limitare

Tutti i frutti curano e nutrono ma immaginando una linea retta metteremo in una estremità gli agrumi con una etichetta che reca la dicitura “curativi”, dall’altra estremità quelli più energetici e di conseguenza meno curativi (banana), al centro quelli più equilibrati , mele , pere , pesche, ecc…
Quando lei sottolinea che gli agrumi siano i migliori frutti al mondo o addirittura migliore delle mele è perché si sta guardando da una estremità della linea retta e quindi un agrume fa più bene di una mela perché cura di più.
Se lo analizziamo dall’altra , cioè a scopo energetico, risultano essere altri frutti migliori dell’arancia che possono essere mangiarti a kg per giorni consecutivi perché non danno sintomi da sovradosaggio curativo perché sono prettamente energetici.
È un altro risultato lo avremmo guardando i frutti che stanno al centro di questa line a retta.


Assurdità di qualche fruttariano

Trovo anch'io  assurdo quanto detto da un fruttariano che l’arancia contenga troppo calcio e troppa vitamina C ; lei giustamente ci insegna che la natura ad ogni frutto mette le quantità di minerali in modo proporzionato e guardando le tabelle nutrizionali della frutta si riscontra ad esempio che per 100/ 150mg di potassio sono accompagnati in genere 1 mg di sodio per essere assorbito, e sicuramente quelle quantità di calcio e vitamina C saranno accompagnati da altri minerali che ne implicano l’assorbimento, poi un minimo margine di surplus la natura se lo concede, ma in quel caso intervengono i nostri organi emuntori, se no che ci stanno a fare?

Spero dunque che tutti i miei colleghi contro la frutta acida correggano il tiro , sposando queste mie osservazioni, non dicendo più “attenzione, non abusate della frutta acida perché potreste stare male” ma spiegando il tutto come riportato sopra.
Spero di non apparire troppo presuntuoso proponendo quanto detto , anzi spero che questo sia la base per continuare a capire insieme le proprietà di ogni frutto.

Conclusioni personali

Concludo correggendo quanto espresso fin oggi sulla frutta acida da parte di qualche fruttariano , dicendo che appartiene all’uomo, ma avendo più una funzione curativa che alimentare non va pertanto abusata, tutto ciò confermato dall’esperienza delle nostre monodiete.

Argomenti da approfondire

Ci sarebbe poi da parlare della fruttaortaggio e del perchè nessun animale se ne cibi e di come molti fruttariani una volta abbandonati tali frutti abbiano ulteriormente migliorato le proprie condizioni di salute psicofisiche.
Anche in quel caso posso fornire il mio punto di vista.
Ci sarebbe da dire che esistono uccelli fruttariani che non digeriscono la buccia e che guarda caso si cibano di quei frutti che buccia non hanno (vedi fragole) quindi tra i frutti da non abusare oltre a quelli curativi (vedi frutta acida), ci sarebbero quelli non elettivi per l’uomo ,(vedi bacche), limitarli quindi perché il monotrofismo dimostra che una monodieta incentrata su quei frutti porta ad un disequilibrio.

Discorso perfezionistico

Ovviamente tale discorso perfezionistico risulta improponibile a chi ancora è legato ad una dieta malsana ,a chi disconosce tutto ciò, ma anch’io fino ad un anno fa ero onnivoro, quindi forse a mio avviso andrebbe detto , fornendo alternative meno drastiche (veganismo, crudismo e fruttarismo nelle varie forme), in modo che ognuno possa arrivare al proprio limite di perfezione.

Spero una volta a Roma di poterla conoscere personalmente.