sabato 22 maggio 2010

Considerazioni sulla Monodieta a base di Pere Williams


Una pera al giorno, toglie (per forza) il peperoncino piccante di torno...


Premessa...
Lo scorso lunedì per esattezza, ho cominciato una monodieta diurna a base di pere Williams.
Purtroppo ho dovuto optare per questo frutto in quanto non riuscivo più a trovare presso i miei fornitori di fiducia alcun tipo di mela di quelle che soddisfano il mio palato e così mi sono ritrovata più o meno volutamente, a sperimentare una monodieta diurna a base di pere. Ho comprato un'intera cassetta, veramente copiosa di pere Williams al prezzo di 0.70 cents al kg.
In totale ho pagato 5 euro.
Non avevo mai provato prima di allora una monodieta a base di questo frutto. Sapevo che ci sarebbero state delle differenze rispetto alla mela ma non avrei mai immaginato fino a questo punto...

Quel giorno trovai in offerta anche delle banane supermature e le acquistai in quantità, usufruendo sempre dello sconto a 0.70 cents al kg.
Intanto in casa avevo ancora 7 mele messe da parte a maturare, per assicurarmi così di cominciare sempre la mia giornata con una buona mela rossa invece di qualche altro frutto...

Giorno per giorno...


Lunedì: Al mattino, per incominciare la giornata, mela rossa. A seguire 8 pere medie divise in due tempi. Cena: Insalata di fruttortaggi. Banane.
Impressioni: Faticai a stare a solo pere per tutta la giornata. Più volte sentivo la voglia di mangiare una banana. Feci resistenza.

Martedì: Al mattino, mela come primo frutto. A seguire 8 pere medie divise in due tempi. Banane sfuse. Cena: Insalata di fruttortaggi. Banane.
Impressioni: Apparve la sensazione di un residuo granuloso che scava all'altezza del plesso solare e avvolge la lingua... Cominciai ad avvertire i sintomi della falsa fame, o meglio, le sensazioni di un qualcosa che scavava dentro si spostarono più in basso, nel mio stomaco. Da qui, mi arrivarono fino alla testa. Mi sentivo come quando la gente crede di aver effettivamente "fame". Non ero stanca, non mi mancavano le forze ma non riuscivo a concentrarmi pienamente nelle attività che svolgevo a causa di questo continuo disturbo allo stomaco. Quando ero a solo mele non avevo questi sintomi di falsa fame e per questo potevo focalizzarmi al massimo in tutto ciò che facevo.

Verso le 17:00 mi venne voglia di prendere delle banane e ne mangiai due. Mi bastò questo per capire che una mono di pere non avrebbe funzionato a lungo. Infatti, non durò che un solo giorno... Presi due banane, perchè anche la banana è un frutto che ti fa sentire sazio solamente quando lo mangi almeno in coppia...forse non è un caso che cresca in caschi...


Mercoledì: All mattino, mela rossa. A seguire 8 pere frullate con 2 banane in due tempi, a coprire l'intera giornata. Banane sfuse. Cena: Insalata di fruttortaggi, banane.
Impressioni: Il terzo giorno, iniziai come sempre con la mela ma poi, quando volli prendere delle pere, osservai che da sole non mi andavano tanto, non ne venivo proprio attratta e dunque, dato che oramai avevo fatto una grande scorta, decisi di frullarmele insieme alla banana.
Feci due frullatoni di 4 pere e 1 banana ciascuno e riempii così la mia giornata fino a cena.
Mi accorsi che neanche questo metodo riusciva a sopire sufficientemente quella sensazione di granulosità che mi rimaneva dentro ed i sintomi della falsa fame peggioravano sempre di più. Oltre ai frullati venivo attratta da banane sfuse, datteri, frutta zuccherina in pratica.
Decisi di mollare l'uso del peperoncino piccante nelle mie insalate serali perchè sentii il mio corpo vulnerabile e non volli affliggerlo pure con questo irritante.

Pochi giorni dopo trovai un articolo del Dr Doug Graham a proposito di frutta in cui asseriva che se non abbiamo ricevuto il nutrimento necessario al nostro corpo, sentiamo la necessità di mangiare frutta zuccherina. Con le mele infatti non mi era mai successo di desiderare banane o datteri, con le pere sì. A cena insalata di fruttortaggi più banane sul tardi.

Giovedì: Al mattino, mela come primo frutto. A seguire 8 pere frullate con 2 banane divise in due tempi, a coprire l'intera giornata. Banane sfuse. Datteri, specialmente 1 ora dopo che terminavo di bere il primo frullatone. Cena: insalata di fruttortaggi. Banane, datteri.
Impressioni: Tristemente presi atto che una monodieta a base di pere non è sostenibile per il mio corpo e i sintomi della falsa fame aumentavano ogni giorno di più spingendomi a mangiare molte banane e datteri lungo tutto l'arco della giornata. Non riuscii a smettere di desiderare frutta dolce per tutto il giorno, neppure dopo cena. Mi accorsi di star mangiando troppe banane per compensare al fatto che di giorno non ricevevo nutrimento appropriato dalle pere.

Venerdì:
Al mattino, mela rossa. A seguire A seguire 8 pere frullate con 2 banane divise in due tempi, a coprire l'intera giornata. Banane sfuse. Datteri. Cena: insalata di fruttortaggi. Banane, datteri.
Impressioni: Sempre più faticoso mantenere l'attenzione ignorando i sintomi della falsa fame. Feci sempre più fatica a mangiare questi frullatoni; mi disturbavano il corpo, la mente, mettendomi di cattivo umore. L'elevato numero di banane che utilizzai per tappare momentaneamente questi fastidi me ne provocò altri, ossia leggera pesantezza che di solito nel giro di una mezz'ora si esauriva lasciando di nuovo posto però, alla falsa fame.

Verso sera, mi recai in zona centro e trovai delle mele favolose, mature al punto giusto. Feci una bella scorta.

Sabato: Al mattino, mela. Mele e ancora mele grazie a D-o, di quelle belle che comprai ieri sera in centro. 6 mele da stamane. Cena: Insalata di fruttortaggi. Avocado. Mela, 2 banane.


Resoconto Finale:
Certamente non sono ancora disintossicata completamente dai sintomi della falsa fame però dopo aver provato questo "esperimento" con le pere, posso ben dire che :

  1. la monodieta diurna a base di pere è insostenibile per la mia persona
  2. mi ha fatto uscire dal monotropismo a cui ero abituata
  3. mi ha fatto perdere lucidità, dovuto in parte ai sintomi della falsa fame e anche dal fatto che ho mescolato più frutti insieme (pera e banana) addirittura frullati, neanche integra


Non tutto il male vien per nuocere..


Nonostante tutti questi piccoli disagi, da questa esperienza negativa ho ottenuto che...
  1. senza mele (e dunque senza appagamento) il mio ego è diminuito al punto tale da farmi capire l'abisso che intercorre tra la mela e la pera sacrificando il peperoncino piccante a riprova del mio stato di "lutto" interiore
  2. senza peperoncino l'insalata di fruttortaggi ha perso molto del suo "appeal", ha perso molta presa su di me dal punto di vista del gusto contribuendo così a staccarmene sempre più progressivamente. Da quando infatti ho smesso di usarlo, la sera non faccio più troppi salti di gioia all'idea di apprestarmi a mangiare kg di frutta non proprio adatta al genere umano.



Grazie alle monodieta melariana diurna ho ottenuto i seguenti traguardi:
  1. falsa fame notevomente diminuita; sia da onnivora che da vegan crudista ero schiava dei suoi sintomi in parte dovuti certamente ai cibi inadatti che consumavo sia a causa dell'abitudine malsana acquisita nel tempo di distrarmi guardando la tele,leggendo o parlando durante il pasto (conseguenza del primo fattore)
  2. più consapevolezza alimentare; il rapporto con il mio cibo è cambiato notevolmente seguendo questo regime giorno dopo giorno. Grazie all'apparente "privazione" del pranzo a base di fruttortaggio ho avuto modo di apprezzare le forme, il sapore, il gusto del frutto Integro e singolo che mi apprestavo a mangiare;
  3. lucidità ed acutezza mentale mai vista prima


Ho dovuto far credere al mio corpo di togliergli il cibo e farlo morire di (falsa) fame per fargli comprendere alla fine che ciò che stavo ingerendo in realtà non era propriamente cibo e non solo lo nutriva per metà, ma addirittura lo intossicava parzialmente (la fruttortaggio che mi chiamava il peperoncino piccante)...

Arrivando al Nocciolo...

Forte della mia esperienza in prima persona credo che la fruttortaggio non sia il genere di frutta più indicata per l'uomo e perciò bisogna fare molta attenzione a questo aspetto, mi rivolgo sopratutto a chi è in transizione verso il fruttarismo..
E' molto facile infatti che chi voglia diventare fruttariano faccia largo uso inizialmente di questi frutti senza sapere che basta veramente poco per scivolare via dal fruttarismo mangiando appunto frutta..
Non faccio allarmismi nè proselitismi... porto solamente la mia esperienza personale di frutto-melariana, dato che ultimamente in un certo ambiente va di moda creare neologismi...
Stesso discorso vale pure per la frutta acida, non mi stancherò mai di ripetere. Non importa quante altre testimonianze troverò nel corso delle mie ricerche online o di testimonianze in prima e seconda persona di amici e conoscenti che ripetono tutti le stesse cose circa gli effetti corrosivi degli acidi di arance, limoni, papaya, pompelmi e kiwi, continuerò a far valere la mia posizione con la stessa forza del primo giorno perchè credo fermamente nel meraviglioso percorso che ho intrapreso che sta nutrendo la mia anima, la mia mente ed il mio corpo attimo dopo attimo...


Alla luce di tutto ciò, credo inoltre che per parlare di fruttarismo e pratica fruttariana quotidiana in maniera consapevole al fine di fare informazione corretta sull'argomento sia necessario per forza di cose essere fruttariani al 100% sia per una mera questione di coerenza e secondo poi, perchè solamente chi vive la frutta al 100% può rendersi conto della veridicità o meno di certe affermazioni e di certe dinamiche che hanno luogo DENTRO un corpo fruttariano. Questo principio vale per tutti i settori, non solo per il fruttarismo. Il mio pensiero sarà sempre libero e naturale, proprio come l'albero ci dona del suo frutto.