martedì 27 aprile 2010

Conclusioni Melariane Post Ascesso


Going Mono...

In questi giorni che sono stata costretta a mangiare frullati perchè ero impossibilitata ad aprire la bocca, non ho certamente abbandonato il mio regime diurno melariano; anzi, vi dirò che il dolore diminuendomi l'ego (ovvero riducendomi quasi a zero la tendenza nel perseverare in un cibo che so non essere il massimo per l'uomo, ossia la fruttortaggio), ha fatto si che trovassi più piacere in un frullato di mela piuttosto che in uno di pomodori/peperoni/zucchine che prendevo alla sera, come al mio solito (al posto dell'insalatona fruttariana versione solida..)
Sentivo di poter essere melariana al 100% ma non l'ho fatto a causa dell'abitudine, del cosidetto "emotional eating". Arrivavo infatti a dover cenare ancora all'1 di notte e non avevo assolutamente fame. Stavo benissimo con 2 mele al giorno; una un paio d'ore dopo essermi svegliata, ed un'altra verso le 19:00.
Mi sono resa conto in questi giorni di sofferenze acute e di ego ridotto ad uno straccio, che non traggo più molto piacere nel mangiare fruttortaggio e di essermi avvicinata ancor di più alla mela, tanto da poter spingermi oltre i limiti autoimposti dal mio cervello ancora condizionato, vittima di un programma bacato, per arrivare alla monofrutta almeno per qualche tempo.
E' ancora un concetto un pò lontano per me, quello di andare mono pure la sera però è già da un pò di tempo che sto maturando sempre di più questa scelta che sicuramente è logica e valida e che sento fare parte di me, ma implica la cessione da parte mia di una bella fetta di egoismo che ancora non mi sento sicura a gettare via, ma che grazie all'azione del dolore questa settimana, è diminuita grandemente lasciandomi appunto intravedere cosa mi aspetta al di là, facendomi fare i conti approssimati di quanta strada ancora mi manca.

Questa è stata la ricompensa per aver sofferto tanto. Come vedete, ogni sofferenza, ogni dolore - che è, in realtà, una nuova creazione - lascia sempre grandi doni dopo che toglie il disturbo.
Il segreto è lasciarsi piegare al vento come sottili ma robusti giunchi, lasciandosi trasfigurare completamente da sottili energie ancora sconosciute per noi..